KOSHER PARK

Nel nuovo episodio di “South Park”, Sheila Broflovski la madre di Kyle, si oppone a Benjamin Netanyahu per i suoi crimini a Gaza.

La madre di Kyle, si oppone a Benjamin Netanyahu per i suoi crimini a Gaza.

Sheila è ebrea, per l’esattezza un’ebrea-ortodossa e moralista.

“Uccidendo migliaia di persone, radendo al suolo quartieri e poi avvolgendosi nell’ebraismo come se fosse uno scudo contro le critiche, si rende la vita degli ebrei un inferno.”

Ovazione dei depensanti. 

La massa in delirio. 

Capelli strappati, Flottille in tutto il mondo, barchette col riso ai matrimoni e bandiere della Palestina sulle unghie. 

Che bello, finalmente dopo la UEFA e Microsoft anche South Park critica Israele!

È fatta!

Il colonialismo è alle corde, il suprematismo ebreo un lontano ricordo, la colonia ebraica smantellata, la Palestina finalmente libera con Gerusalemme sua capitale eterna unica e indivisibile.

No… nulla di tutto questo. 

Quello che i sionisti stanno facendo per salvarsi il culo è criticare Netanyahu, accusandolo di aver massacrato migliaia di persone e di aver reso miserabile la vita degli ebrei.

Stanno sostenendo che Netanyahu è responsabile di tutto questo odio verso Gaza e di ciò che sta accadendo. 

Notizie del genere dovrebbero far rivoltare le viscere e uscire di casa furiosi.

E invece la vita avanza in un’ottica mediocre che porta la quasi totalità delle persone a votare sempre per il male minore.

Ancora una volta, pochi hanno colto il punto: i suprematisti ebrei, tutti quelli che credono nel sionismo (ovvero la pressoché totalità del fantomatico “popolo ebraico” che ha accettato coscientemente ogni singola molecola messianica della dottrina suprematista che tramandano da generazioni), hanno finanziato e permesso quest’ultima parte del genocidio considerata su larga scala, e quella precedente che parte da più di cento anni!

La prospettiva futura di un mondo più equo, in cui gli oppressi non saranno più tali e gli oppressori saranno costretti a nascondersi perché quasi tutti passati a fil di lama, si allontana ogni volta che tv, radio, collettivi e piazze da scampagnata parlano di “Israele” come uno Stato e non come una colonia da smantellare, ogni volta che si concentrano su come non influenzare la percezione che le persone hanno degli ebrei piuttosto che sul genocidio che stanno effettivamente commettendo proprio questi ultimi.

I palestinesi, per gli ebrei e i loro lacchè fanatici delle regate umanitarie, non sono altro che un tentennamento, i loro sentimenti e le loro vite distrutte non vengono mai presi in considerazione o discussi. 

O meglio, vengono portati sul palmo di mano fin quando sono schiacciati verso il basso, finché si comportano come democrazia cattolica e civile vuole.

South Park solleva, per l’ennesima volta, il fatto che il colpevole non sia uno ma l’intera comunità ebraica nascosta dietro egoismo e settarismo, che non ammette mai i suoi errori e cerca sempre di farla franca, che non si mette mai in discussione e chiede scusa di tutti i crimini contro l’umanità compiuti dalla loro colonia in modo propagandistico e autoconservativo.

Infatti, l’idea che Netanyahu sia l’unico responsabile fa parte della narrazione sionista che cerca di usarlo come sacrificio finale e non per fare ammenda delle proprie responsabilità. Lo scopo è che il loro progetto di insediamento genocida possa sopravvivere e così il loro status quo di perenni vittime ai vertici della società. 

Chi continua a separare gli ebrei occidentali sionisti dal genocidio dei palestinesi, perpetrato appunto da ebrei e non da alieni, non è così intelligente e militante come pensa.

E fin quando i cosiddetti “propal” e “antisionisti” decideranno che è giusto vedere gli ebrei come vittime del genocidio che stanno subendo solo i palestinesi, il loro urlare e spintonare in piazza saranno solo delle ridicole messe in scena.


Se non si riconosceranno i veri responsabili se ne troveranno di finti.

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